Ho constatato una discrepanza così evidente, e nel rugby è cosa assai rara, tra quello che ho visto in campo e il risultato finale. Intendiamoci bene il Tornimparte non ha rubato nulla, ha giocato una partita senza pause e ha cercato, riuscendoci in più occasioni, di sfruttare ogni situazione favorevole, ma se l’Ascoli avesse avuto un po’ più esperienza e maggior lucidità probabilmente le cose sarebbero andate diversamente.
La partita: Ascoli subito in attacco e nei primi 10 minuti schiaccia il Tornimparte in difesa riuscendo ad entrando più volte con tutto il pack in area di meta senza però riuscire a schiacciare. Reazione degli aquilani che alla prima occasione, complice la solita distrazione degli ascolani, segnano in mezzo ai pali 0-7. L’Ascoli non demorde e quasi subito va a sua volta in meta con l’ala Alessandro Poli, trasformazione non riuscita: 5-7.
A questo punto la compagine ascolana accusa qualche segno di cedimento, giallo a Thomas per un placcaggio alto inesistente, e sbanda nel reparto veloce, gli aquilani ne approfittano e segnano due mete entrambe trasformate e il primo tempo si chiude sul punteggio di 5-21.
La ripresa vede un Ascoli meno plateale ma più incisivo. Segna una meta Sosi e dopo un po’ va in meta, stavolta trasformata, anche Del Moro: 17-21. Siamo ad un passo dal ribaltare il risultato ma qui diventa decisivo l’arbitro che sceglie di punire in maniera esemplare, dopo che per tutta la partita aveva lasciato correre di tutto e di più, sventolando cartellini gialli e rossi a destra e a manca: alla fine saranno 4 gialli e 1 rosso per l’Ascoli e 1 giallo per Tornimparte.
In un momento di doppia superiorità Tornimparte mette a segno la meta che dovrebbe chiudere la partita (17-26) a loro favore ma l’orgoglio infonde nuova forza all’Ascoli che da luogo a una veemente reazione e, nonostante la inferiorità numerica, si porta vicinissima ad altre realizzazione che falliscono però per ingenuità o inesperienza. La partita si chiude con il quindici ascolano in attacco che, voglioso di battersi fino alla fine, non calcia una punizione favorevolissima che, pur non ribaltando l’esito della partita, avrebbe consentito di acquisire in classifica un punto di bonus: un'altra ingenuità.
Occorre fare una precisazione sugli arbitri in genere: il movimento del rugby non contesta quasi mai una decisione ritenuta errata, ma costoro debbono, volenti o nolenti, rendersi conto che il loro corretto comportamento, ovvero fischiare e spiegare tutti i falli che rilevano, forma il giocatore più delle parole che gli allenatori spendono durante tutta la settimana. La giustificazione che spesso si sente “non voglio diventare il protagonista della partita” non regge e finisce per avvantaggiare il giocatore smaliziato che capisce la situazione e se ne approfitta.
Una valutazione sulla squadra: l’alto numero di indisponibili costringe il coach Stewart a reinventare ogni domenica qualche reparto, con il Tornimparte ha dovuto far esordire un ragazzo in forza all’Ascoli da meno di un mese, eppure si vede ad ogni occasione un miglioramento generale vuoi nella tecnica che nella tattica ma soprattutto nella volontà di perseguire un risultato e nell’attaccamento alla squadra. Quello che ancora manca lo si focalizzerà negli allenamenti.
La partita: Ascoli subito in attacco e nei primi 10 minuti schiaccia il Tornimparte in difesa riuscendo ad entrando più volte con tutto il pack in area di meta senza però riuscire a schiacciare. Reazione degli aquilani che alla prima occasione, complice la solita distrazione degli ascolani, segnano in mezzo ai pali 0-7. L’Ascoli non demorde e quasi subito va a sua volta in meta con l’ala Alessandro Poli, trasformazione non riuscita: 5-7.
A questo punto la compagine ascolana accusa qualche segno di cedimento, giallo a Thomas per un placcaggio alto inesistente, e sbanda nel reparto veloce, gli aquilani ne approfittano e segnano due mete entrambe trasformate e il primo tempo si chiude sul punteggio di 5-21.
La ripresa vede un Ascoli meno plateale ma più incisivo. Segna una meta Sosi e dopo un po’ va in meta, stavolta trasformata, anche Del Moro: 17-21. Siamo ad un passo dal ribaltare il risultato ma qui diventa decisivo l’arbitro che sceglie di punire in maniera esemplare, dopo che per tutta la partita aveva lasciato correre di tutto e di più, sventolando cartellini gialli e rossi a destra e a manca: alla fine saranno 4 gialli e 1 rosso per l’Ascoli e 1 giallo per Tornimparte.
In un momento di doppia superiorità Tornimparte mette a segno la meta che dovrebbe chiudere la partita (17-26) a loro favore ma l’orgoglio infonde nuova forza all’Ascoli che da luogo a una veemente reazione e, nonostante la inferiorità numerica, si porta vicinissima ad altre realizzazione che falliscono però per ingenuità o inesperienza. La partita si chiude con il quindici ascolano in attacco che, voglioso di battersi fino alla fine, non calcia una punizione favorevolissima che, pur non ribaltando l’esito della partita, avrebbe consentito di acquisire in classifica un punto di bonus: un'altra ingenuità.
Occorre fare una precisazione sugli arbitri in genere: il movimento del rugby non contesta quasi mai una decisione ritenuta errata, ma costoro debbono, volenti o nolenti, rendersi conto che il loro corretto comportamento, ovvero fischiare e spiegare tutti i falli che rilevano, forma il giocatore più delle parole che gli allenatori spendono durante tutta la settimana. La giustificazione che spesso si sente “non voglio diventare il protagonista della partita” non regge e finisce per avvantaggiare il giocatore smaliziato che capisce la situazione e se ne approfitta.
Una valutazione sulla squadra: l’alto numero di indisponibili costringe il coach Stewart a reinventare ogni domenica qualche reparto, con il Tornimparte ha dovuto far esordire un ragazzo in forza all’Ascoli da meno di un mese, eppure si vede ad ogni occasione un miglioramento generale vuoi nella tecnica che nella tattica ma soprattutto nella volontà di perseguire un risultato e nell’attaccamento alla squadra. Quello che ancora manca lo si focalizzerà negli allenamenti.