sabato 27 dicembre 2008

Nel mezzo del cammin di nostro girone...

A metà campionato vogliamo dire le nostre impressioni sullo stesso? Vogliamo commentare la qualità e il lavoro delle squadre del nostro girone? Saranno certamente giudizi personali, basati magari su una sola partita vista o vissuta, ma sicuramente chi è interessato anche alle critiche saprà coglierne gli aspetti positivi e non la volontà di offendere o ironizzare sul lavoro degli altri.

Spero vivamente che molti possano leggere queste righe e dire la loro nel rispetto di quei valori che le nostre tradizioni ci hanno insegnato.

E naturalmente a dare il via sarà il sottoscritto. Inizierò, per rendere più interessante e crescente l’interesse, dalle squadre che hanno detto chiaramente tutto o che, perché nuove, non devono dimostrare nulla. E’ pacifico, relativamente a queste ultime, che tutti noi comunque le ringraziamo per il loro lavoro e per l’apporto che danno al nostro sport.

E cosa meglio dell’Accademia Avezzano per cominciare, squadra forte, che gioca un rugby bello da vedere e, superfluo dirlo, di una efficacia forse spropositata per le concorrenti che deve affrontare. Avevo riferito in altra occasione di aver colto una ramanzina del loro allenatore, Rotilio tanto per dire un nome che ha una sua storia, perché non riusciva a lavorare come avrebbe voluto. Ecco questo è il succo dell’Accademia Avezzano: stravince ma vuole crescere ancora, sa che gli impegni del futuro saranno più gravosi e vuole cominciare subito a colmare il gap che c’è tra la realtà e l’obbiettivo che si sono proposti di raggiungere. Avevamo cercato, sul forum regionale, di motivare le altre società a cercare il colpaccio o, almeno, una sconfitta decorosa ma non c’è stato nulla da fare, al di la dello scarto di punti solo Falconara è riuscita a segnare una meta e null’altro. In una parola RULLOCOMPRESSORE.

Veniamo poi alle altre due esordienti: il Moscosi e l’Atessa. Incontrandole sul campo mi era sembrato che entrambe fossero meno inesperte di quanto si potesse immaginare a inizio campionato. Il Moscosi aveva recuperato qualche giocatore da altre società, Mogliano e Recanati se la memoria non m’inganna, per cui anche nelle sconfitte qualcosa da dire l’ha avuta. L’Atessa invece ha probabilmente respirato più rugby, dato il contesto geografico, e anche senza giocatori con esperienze pregresse ha mostrato abbastanza ordine ed entusiasmo. Per tutte e due queste squadre consiglierei, il consiglio in questa occasione è libero e assolutamente non è mancanza di rispetto, maggior disciplina di ruolo e maggior coesione in campo. Diversa invece vedo la tendenza, ovvero, stando ai risultate e alla continuità, il Moscosi mi sembra in calo mentre l’Atessa ha trovato un suo ruolino di marcia e cerca di portarlo avanti.

Tortoreto: può vantare due squadre, la normale, allenata dal mitico Pignotti, e quella hospital, diretta dal Dr. House. Del Tortoreto non si può dire nulla, ha tirato innanzi per quasi tutto il girone di andata assaporando la vittoria solo all’ultimo. Il miglioramento è comunque visibile, ma vedremo in futuro fino a che punto arriveranno i simpatici cugini. Se vogliamo comunque dare loro un consiglio direi di curare di più l’organizzazione societaria, perché è vero che la Federazione avrà sbagliato gli orari, ma è altrettanto vero che le comunicazioni della stessa sono arrivate e dovrebbero essere lette.

SAMB 1973: storia complicata quella della Samb. Decisa a rinnovare staff tecnico e giocatori in due anni ha sostituito due allenatori storici (Pignotti) e carismatici (Del Giacco) e liberato tutta la vecchia squadra seniores e diversi ragazzi, Insomma Fioroni e C. hanno dovuto sudare le classiche sette camicie per far continuare la società a essere un riferimento per tutte le età, in bocca al lupo a loro. Anche se il sottoscritto avrebbe preso qualche decisione differente, un anno senza seniores non sarebbe stata la fine del mondo ad esempio, dobbiamo scappellarci (il capo, che avevate capito?) davanti allo spirito di sacrificio di chi, non essendo più un ragazzino e pagandone le conseguenze, è sceso in campo e si è levato il gusto di vincere il derby con l’Ascoli. I giudizi tecnici in situazioni come questa vanno decisamente sospesi.

TERAMO: altra squadra che probabilmente sta pagando le scotto del ringiovanimento. Pur avendo ancora qualche elemento di indubbio valore, l’alto numero di esordienti fa capire che il momento non è dei migliori. Partita male sta recuperando anche in termini di risultati, gli alti e bassi che si registrano ora dovrebbero sparire nel girone di ritorno. Insomma l’anno prossimo riavremo il Teramo che conoscevamo.

RECANATI: altra squadra che sta mostrando alti e bassi, in tutta onestà, per quel poco che ho personalmente potuto vedere, mi sembra la squadra che è cresciuta meno, forse anche per le defezioni cui accennavo prima. Encomiabile comunque l’inizio del lavoro con le giovanili, elemento sottovalutato da alcuni, che alla fin fine rappresentano il futuro. Mi aspetto da loro un girone di ritorno di livello migliore, devono essere meno litigiosi in campo e acquisiscano una disciplina di ruolo più convincente, insomma che prendano ad esempio il modo di agire della loro società.

FALCONARA: con la Dinamis entriamo nel gruppetto di squadre che, consapevoli o no, hanno dato più di succo al campionato. Ha dimostrato carattere, lealtà, visione giusta, senza particolare animosità, delle vicende rugbistiche, hanno dei bei giocatori e se vogliamo far loro un appunto, anzi lo facciamo, questo riguarda il settore giovanile che manca, certo non è facile in un piccolo centro reclutare una cinquantina di ragazzini ma se non ci si prova non si va da nessuna parte, e, come ho sentito dire, cambiare nome per non pagare dazio non è proprio una cosa seria. In definitiva me lo ricordavo più forte e più determinato (manca l’apertura straniera che dava carica?) però mi piace di più così.

MACERATA: uguale allo scorso anno in linea di massima, forse più forte e fisica in mischia mentre i trequarti, almeno contro di noi, non hanno brillato un gran che. Certo l’Ascoli di oggi non è quello dello scorso anno, per cui certe cose vengono meno facili, ma me li ricordavo più fluidi e veloci. Comunque la squadra più argentina che c’è nel girone, e non solo per la presenza dei tanti cugini biancazzurri presenti, poco disposta a perdere e stracarica di adrenalina se le cose vanno male. Mi dicono che fanno due ore di yoga alla settimana e mi chiedo: sarà il caso di passare direttamente al bromuro? Altra cosa nel terzo tempo mi sono sembrati poco rispettosi nei confronti degli sconfitti, celebrando, con in sottofondo un brusio alla Rocky, un loro compagno protagonista di un diverbio chiarito senza parole. In una parola, forse un tantino forte, mi hanno un po’ deluso.

ANCONA: dopo l’Accademia forse la squadra più compatta che ho visto, sul campo si fanno notare anche per il tanto parlare, ma in definitiva fanno cose semplici in maniera efficace. Qualche individualità di pregio, mischia ben messa, fisicamente abbastanza forti e come risultato finale di questa analisi meritano il secondo posto che occupano, d’altronde tranne che con Avezzano hanno vinto sempre. Però non mi convincono appieno, mi piacerebbe vederli, se aggrediti, come reagirebbero.

ASCOLI: non è facile parlare della propria squadra in maniera distaccata, specie per il sottoscritto al quale non manca lo spirito critico, l’ho lasciata per ultima proprio per questo motivo e non per altro. L’Ascoli deve ancora crescere sotto tanti punti di vista, come società deve riuscire a consolidare tutto quello che la fortuna, la bravura di qualcuno o il momento felice di questo sport gli ha consentito di fare, i giocatori invece devono maturare rugbisticamente nel vero senso della parola, più abnegazione, più continuità, più lucidità e meno fragilità psicologica, tutte doti che si acquisiscono lavorando bene in allenamento. D’altronde nella classifica delle partite siamo quarti dietro anche a Macerata, certo la partita con la Samb è stata un incidente e se fossimo stati più tranquilli e coscienti di quello che si doveva fare i ns. punti oggi sarebbero, ma anche quella tranquillità è frutto del buon lavoro.

Arrivare ad avere una seniores e quattro giovanili in soli due anni è un grosso risultato e un impegno gravoso che si gestisce bene se ci sono persone che amano prendersi, e mantenere, gli impegni, fare invece cinque squadre che giocano a rugby è un'altra cosa, molto più difficile. Insomma in conclusione possiamo dire che stiamo vivendo un momento felice, ma se ci si accomoda si rischia di perdere il filo di tutto.

Qui mi fermo non tanto perché non abbia altro da dire, sulla mia squadra potrei riempire pagine e pagine, ma perché vorrei che qualcun altro contribuisse a renderci le idee più chiare.

E ora la parola a voi tutti, chi vuole commenti.

sabato 20 dicembre 2008

Amatori Rugby Ascoli - SEF Stamura Rugby 0 - 25

Partita strana, vittoria meritata dall’Ancona ma…….
Commentare la partita di domenica è da una parte facile, confermata la fragilità psicologica della squadra ascolana, ma dall’altra si fa fatica perché è convincimento personale, condiviso dalla quasi totalità dei dirigenti ascolani, che la performance dell’arbitro, che definire non buona è un esempio di educazione rugbistica tout court, abbia inciso non poco sugli ascolani, per la succitata fragilità psicologica, e abbia permesso agli anconetani una conduzione di gara spregiudicata e aggressiva. Mi spiego, nel rugby, come gli addetti ai lavori sanno, impedire artatamente il gioco all’avversario è penalizzato in modo deciso dal regolamento e il ripetersi di tale atteggiamento può portare, a seconda delle situazioni, alla punizione, al cartellino giallo e, in particolari fattispecie, alla meta tecnica. Allo stesso modo viene sanzionato il non rispetto delle indicazioni arbitrali, ovvero se il giudice di gara ti dice di recedere da qualcosa che è antigioco o comunque non regolare e tu perseveri allora potresti incorrere nelle suddette sanzioni. E qui mi riaggancio alla partita, l’Ancona ha iniziato subito, fin dal primo fischio a sfavore, a lamentare una eccessiva frammentazione, a loro danno, del gioco, a dire che quello fischiato non era fallo e che qui e che là insomma sono bastati 20 minuti di questo andazzo per mandare in tilt l’arbitro il quale ha cominciato a prendere decisioni che poi cambiava dopo qualche secondo o che tentava di spiegare in maniera goffa e incomprensibile. In una situazione come questa è gioco forza che sia la squadra meno esperta a pagare il conto ed non è artificio linguistico parlare di partita strana che l’Ancona ha meritato di vincere ma che un Ascoli meno condizionato avrebbe detto sicuramente qualcosa in più.
Attenzione non è stato solo l’arbitro l’artefice della sconfitta, qualche giocatore è apparso fuori forma e, non dimentichiamolo, all’Ascoli mancano da diverse settimane i saltatori titolari in touche e qualche giocatore si sacrifica a giocare senza potersi allenare e se vuoi giocare ad alti livelli (si fa per dire, volevo dire se vuoi stare fra le prime del girone) non puoi avere le situazioni precarie che si vedono oggi nell’Ascoli rugby.
Una buona nuova dall’infermeria: l’infortunio di De Cata si è rivelato molto meno grave di quel che si temeva o di quello del pilone dorico, distorsione del ginocchio e frattura di un malleolo auguri a lui, e anche Marchei e Bachetti riprenderanno gli allenamenti. Domenica prossima riposo, a rischio la seconda posizione in classifica, alla ripresa del campionato potremo contare su una new entri, l’offidano Cocchi maggiorenne a Gennaio, e speriamo in altri rientri nei ranghi dei disponibili.
Inizia a Gennaio il girone di ritorno e tutte le partite andranno giocate con l’intento di vincerle, quindi lavoro, lavoro e ancora lavoro. Buon Natale a tutti, ci risentiamo sul sito nel 2009.

domenica 7 dicembre 2008

Amatori Rugby Ascoli - Rugby Falconara Dinamis 31 - 17

Torna il sereno in casa Fainplast: dopo la secca sconfitta, peraltro preventivata, subita contro l'Accademia Avezzano i ragazzi di coach Del Giacco hanno voluto dare di loro una immagine più consona al secondo posto in classifica che al momento, e a pieno titolo, occupano. Contro la Dinamis Falconara, altra squadra che lo scorso anno ci aveva battuto in entrambe le gare, infatti la Fainplast partiva decisa e in maniera ordinata, dava la sensazione di una squadra che non solo era intenzionata a vincere, ma intendeva farlo meritandolo e mostrandolo in maniera inequivocabile a tutti, avversari e pubblico.
Tutto il primo tempo è stato un susseguirsi di azioni ben portate da tutti i reparti, la mischia infatti procurava palloni su palloni, le mediane li gestivano con tranquillità e i trequarti li giocavano alternando aperture e attacchi alla linea e in quattro occasioni, Mangiola (2), Sparacino e Sosi, depositavano la palla in mezzo ai pali. Facili le trasormazioni, Sosi (3) e Del Moro (1), e punteggio fissato a 28 a 0 con il bonus d'attacco acquisito. Tutto sembra procedere senza scossoni quando l'immancabile leggerezza difensiva porta all'ultimo minuto del tempo Falconara vicinissima alla meta ascolana; una, due, tre fasi bloccate poi la meta gialloblu nell'angolo sinistro del campo: 28 a 7 con la trasformazione riuscita.
E come a volte accade, nell'intervallo la squadra si rilascia, qualche giocatore, Mangiola e Sosi, si acciacca, la stanchezza taglia le gambe a quancun altro, insomma si va in affanno. tutto questo mentre la Dinamis invece si compatta e mostra di aver assimilato il gioco degli ascolani ed è gioco forza che la partita inizi a cambiare. Quella che era una compagine brillante e determinata ora alterna lampi di dinamismo con lunghi momenti di buio. Non è che si rischi molto, ma in queste situazioni basta un niente per buttare tutto all'aria, e forse proprio per questo il mister ordina di piazzare una punizione facile per portarsi oltre il triplo break (non si sa mai) e, udite udite, entra in campo in sostituzione di Paolo Alesi alla sua prima partita dal primo minuto. La presenza del mister in campo rianima i giocatori che, nonostante la seconda meta della Dinamis portano a termine ò'incontro.
Del Falconara, oltre alla correttezza e alla lealtà generale e a qualche individualità proprio niente male, che si può dire? Che meritano di competere ai vertici e che fanno, giocatori e Società, onore al rugby, un unico dubbio resta: se avessero fin da subito giocato come nel secondo tempo come sarebbe finirta la partita?
Ottima la perfornmance dell'arbitro Biocca o numeroso il pubblico che contava anche supporters gialloblu.
Domenica prossima arriva la Stamura Ancona per l'ultima di andata, sarà una partita difficile, oltre che pre il valore dell'Ancona, anche per le possibili defezioni tra i bianconeri. Certo a 80 minuti dalla pausa natalizia sarebbe un peccato affrontare una partita così importante senza qualche altro giocatore oltre agli infortunati, ma non saremmo giocatori di rugby se ci dovessimo arrendere subito, per cui.... vai Ascoli Rugby.
La Formazione: Sparacino, Mangiola, Esposito, Poli, Teodori, Sosi, Amabilli, De Cata, Straccia, De Luca, Alesi, Rosa, Ferranti, Bernardini, Del Moro.
A disposizione: Amadio, Baldassarri, Del Giacco, Di Vitantonio, Narducci, Staffolani, Volponi.

giovedì 4 dicembre 2008

Under 17: Amatori Rugby Ascoli - Rugby Club Sambenedettese 7 - 46

Domenica si è svolto il derby Amatori Rugby Ascoli VS Rugby Samb, una partita intensa sotto un tempo da lupi, sppure durante la partita si sia affacciato un tiepido sole. La Rugby Samb ha messo in mostra tutto il suo potenziale e ci ha rifilato otto mete di cui tre tarsformate, dai bravi Joshua Capriotti (1), Fabio Ubaldi (1), Riccardo D'Angelo (1), Marco Della Ventura (2), Edoardo Ciccarelli (3), trasformazioni ad opera di Fabio Ubaldi.
I nostri ragazzi hanno lottato con tenacia senza troppo sfigurare. Il trend di crescita continua rispetto all'inizio del campionato.
Allo scadere i nostri, sono riusciti ad andare in meta con il mitico Fioravanti Giuseppe trasformata dal solito Malloni Daniele.
I giovani bianconeri evidenziano delle lacune che pian piano dovranno esere colmate, ma mostrano anche tanta voglia di fare e di migliorare.
In campo c'è stato una maggiore attenzione al gioco ed un maggior rispetto del capitano (finalmente la fiera è finita). Bisogna lavorare ancora di più in allenamento con serietà e spirito di sacrificio, i risultati arriveranno come logica conseguenza.
Dopo la partita, come consuetudine, si è svolto un bellissimo e generoso terzo tempo per i giocatori e i loro supporters (genitori e familiari venuti ad accompagnare i loro ragazzi).

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